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La psicoterapia della Gestalt

La Psicoterapia della Gestalt è un metodo psicoterapico post-analitico che si inserisce nell’ambito delle terapie umanistiche ed integra in una sintesi unica i modelli corporeiesperienzialidel profondo, di gruppo e familiari. La Psicoterapia della Gestalt parte dai principi fondamentali della psicologia della Gestalt che asseriscono come l’uomo non percepisca le cose come elementi distinti e sconnessi, ma le organizzi in insiemi significativi, mediante il processo percettivo.

 

Il tutto, quindi, è più della semplice somma delle sue parti, esso spiega la modalità del funzionamento di base non solo del processo percettivo, ma anche dell’apparato psichico in generale.

Accenni storici sulla psicoterapia della Gestalt

 

L’origine della terapia, del metodo e il significato del termine Gestalt

Gestalt è una parola tedesca tradotta genericamente con il termine “forma”, in realtà il significato di Gestalt è più ampio e può significare “struttura”, “totalità” e “configurazione”. È da questo principio che parte tutta la Psicoterapia della Gestalt rielaborata in chiave fenomenologica, esistenzialistica e olistica dai suoi principali esponenti, Perls e Goodman in primis, già segnati dalle lezioni di Freud e Jung sul tema del risveglio terapeutico dell’individuo e della consapevolezza.

 

Nello specifico, la Terapia della Gestalt si sviluppa agli inizi degli anni ‘50 dal lavoro di Fritz Perls (1893-1970), medico ebreo di origine tedesca, il quale, per sfuggire alle persecuzioni naziste, emigrò inizialmente nel Sud Africa e successivamente a New York dove fondò, nel 1952, il Gestalt Institute of New York.

QUATTRO PRINCIPI CARDINE DELLA TERAPIA DELLA GESTALT

La Terapia è definita da quattro principi epistemologici che sottolineano la peculiarità dell’approccio rispetto ad altri e che ne fanno una disciplina differenziata.

LA TEORIA DEL CAMPO

Concetto secondo cui l’individuo e l’ambiente sono due sottosistemi all’interno dell’intero campo, i quali hanno una reciproca relazione ed influenza, che si esprime prevalentemente al confine di contattoPer cui la tensione che può esistere tra di essi non è da ritenersi l’espressione di un insolubile conflitto, ma il necessario movimento all’interno di un campo che tende all’integrazione e alla crescita.

 

LA FENOMENOLOGIA

Metodologia d’elezione nell’approccio gestaltico che permette, attraverso l’osservazione del comportamento, di capire e descrivere la costruzione di significati dell’individuo senza interpretarne il comportamento.

LA RELAZIONE DIALOGICA

Definita dal particolare atteggiamento del terapeuta, il quale con la sua presenza, la capacità di contemplare la differenza dell’altro e il suo impegno al contatto, costruisce con il paziente una relazione autentica e basata sul qui ed ora.

 

IL CONCETTO DI ORGANISMO

Nella visione gestaltica, l’essere umano è un organismo (corpo e mente insieme), inteso come una totalità funzionale, con una capacità di auto regolazione e adattamento e tendente alla realizzazione.

OBIETTIVO DELLA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT

La Psicoterapia della Gestalt mira a far ri-emergere liberamente nel paziente tutte le potenzialità fino a quel momento sopite o represse.

L’obiettivo è di rendere il paziente consapevole della “sua propria forma”, della sua interezza attraverso l’integrazione di tutti i suoi aspetti (soprattutto di quelli meno consapevoli).

 

L’obiettivo della Psicoterapia della Gestalt, infatti è quello di favorire la crescita psicologica dell’individuo per permettergli di rimanere sano e stabile in una società e in un mondo in continuo e rapido cambiamento. In tal senso la metodologia gestaltica rientra negli approcci psicologici contemporanei, per cui la questione centrale di intervento e’ diventata quella di sostenere l’individuo nella sua individualità, intesa come diritto di essere se stesso.

ASPETTI ERMENEUTICI DELLA RELAZIONE TERAPEUTICA

La relazione terapeutica è considerata come un’esperienza reale che nasce e ha una sua storia nello spazio che c’è TRA paziente e terapeuta e non come il risultato di proiezioni di schemi transferali del passato del paziente.

Rappresenta un modo in cui il paziente dà implicitamente al terapeuta e a se stesso l’occasione di rifare una storia relazionale. In essa accade la possibilità di portare a compimento l’intenzionalità di contatto che consente al paziente di percepire se stesso e le situazioni diversamente, di sentirsi più consapevole e capace di dare il proprio contributo alle relazioni e al mondo in cui vive. Lo scopo del percorso di cura sarà quindi, quello di ripristinare la spontaneità del paziente nel contattare l’ambiente e di sostenere la sua intenzionalità di contatto all’interno di una relazione terapeutica concepita come l’accadere e il rivelarsi di una co-creazione tra paziente e terapeuta.

Il primo colloquio è senza impegno!